Tipico vitigno piemontese, si adatta a vari tipi di terreno,
prediligendo quelli argilloso-calcarei delle Langhe. Le prime notizie certe della sua coltivazione si trovano negli ordinati
del comune di Dogliani, verso la fine del XVI sec. Il suo nome deriva dal
caratteristico sapore dolce che ne fa una gradevole uva da tavola. La
fioritura tardiva e la precoce maturazione lo rendono meno esposto alle
gelate primaverili e coltivabile ad altitudini notevoli, anche oltre i 700 m.
Ha foglie piccole, pentalobata, colorate di rosso all'attaccatura del picciolo;il grappolo, di dimensioni medie, è lungo, di forma piramidale, con
acini nero-bluastri, rotondi e di diversa grandezza. E' vitigno di media
vigoria che necessita di una potatura non troppo lunga nè espansa. Nelle annate sfavorevoli,in presenza di ampie escursioni termiche giornaliere gli acini giunti
a maturazione si staccano facilmente dal pedicello ed è piuttosto sensibile
alle malattie crittogamiche, patendo quindi piogge abbondanti. Per la sua
vasta zona di coltivazione dà origine a prodotti differenti e questo spiega
la presenza di ben undici vini a D.O.C. in Piemonte, di cui cinque nelle
Langhe.
|